Una boccata d’ossigeno per gli allevamenti. Domani, martedì 14 luglio, la giunta regionale lombarda, su proposta degli assessorati all’Ambiente Claudia Terzi e di quello all’agricoltura Gianni Fava, approverà la rivisitazione delle zone vulnerabili con una nuova mappa per la gestione degli effluenti da allevamento.
Dopo il passaggio in giunta, il provvedimento sarà inviato al ministero dell’Ambiente e al ministero dell’Agricoltura, che grazie a questo documento avranno una base su cui trattare con l’Unione Europea per l’applicazione corretta della Direttiva Nitrati.
In provincia di Mantova, il piano salverà decine di aziende, che altrimenti avrebbero rischiato la chiusura per la diminuzione del numero dei capi allevati o per i costi d’affitto di nuovi terreni. In dieci anni, il territorio, nel quale si alleva più di un milione di capi suini e oltre 318 mila bovini, ha già perso – spiega Coldiretti Mantova - il 36% delle stalle di vacche da latte. L’applicazione della direttiva, con il 70 per cento dei comuni inseriti nelle cosiddette zone vulnerabili, avrebbe peggiorato una situazione già pesante.
“La maggior parte dell’inquinamento da nitrati – spiega il presidente di Coldiretti Mantova Paolo Carra – non dipende dagli allevamenti, ma gli insediamenti industriali e quelli residenziali, come emerge anche dalle ultime ricerche. E’ giusto, quindi, rivedere la mappa delle zone vulnerabili. Questo piano darà un po’ di sollievo alle nostre aziende e permetterà di tutelare un patrimonio zootecnico che sta alla base della produzione di Grana Padano, Parmigiano Reggiano e Prosciutto di Parma, veri ambasciatori del Made in Italy nel mondo. Affossare il sistema zootecnico lombardo significa colpire al cuore una fetta importante dell’economia del nostro Paese e mettere a rischio migliaia di posti di lavoro”.