20% di latte in meno rispetto ai periodi normali. Il monitoraggio di Coldiretti Mantova conferma il trend nazionale: le mucche stressate dal caldo mangiano poco, bevono tanto e producono meno latte. “Oltre alle alte temperature – spiega Simone Minelli, allevatore di vacche da latte con 150 capi in lattazione a Motteggiana – c’è il problema della persistenza del caldo. Basti pensare, per fare un esempio concreto, che chi coltiva il mais ha dovuto cominciare a irrigare ad aprile. La nostra produzione di latte è diminuita di circa il 20%, nonostante l’utilizzo costante del nebulizzatore per abbassare la temperatura nella stalla. E ogni anno la situazione peggiora”. L’azienda di Minelli conferisce il latte alla Latteria Sociale Gonfo di Motteggiana, 16 mila quintali di latte all’anno che viene trasformato in Parmigiano Reggiano.
E il calo in sala mungitura si ripercuote proprio sulla produzione della preziosa Dop: nella latteria Gonfo, alla quale conferiscono il latte 32 soci, arrivano 95 quintali di latte in meno al giorno rispetto a una giornata media del periodo invernale. “In febbraio – spiega il casaro Graziano Zucca mostrando il Registro della produzione di Parmigiano Reggiano – la produzione giornaliera media si aggirava sulle 140 forme, mentre il 2 agosto ne sono state prodotte 121. Considerando che per una forma di Parmigiano Reggiano servono 5 quintali di latte, significa che sono stati consegnati 95 quintali di latte in meno”.
Per le mucche il clima ideale è tra i 22 e i 24 gradi: per cercare di non superare troppo questo limite, nelle stalle sono scattate da tempo contromisure come docce, ventilatori e nebulizzatori. Accorgimenti che limitano i danni, ma che, insieme con il surplus di acqua negli abbeveratoi, fanno lievitare i costi di gestione delle stalle: “Con le alte temperature – spiega Minelli – una vacca arriva a bere 200 litri di acqua al giorno, contro i 150 litri di un periodo normale”.
Tra le conseguenze negative del caldo torrido c’è, inoltre, una diminuzione delle performance riproduttive: “Anche noi abbiamo avuto un calo della produzione di latte di circa il 20%, dovuto anche al fatto che le temperature non scendono mai nemmeno di notte, ma oltre alla perdita di latte c’è un calo della fertilità, del quale risentiremo tra qualche mese”, sottolinea Giuseppe Freretti, che a Canneto sull’Oglio alleva 900 bovini tra capi da rimonta, vitelli e vacche. Tra gli accorgimenti anti-caldo di Freretti, che conferisce 50 mila quintali di latte all’anno per il Grano Padano alla Latteria Soresina, oltre a doccette e ventilatori c’è la dieta: “Nutriamo i nostro animali con foraggi freschi di altissimi qualità, più digeribili e assimilabili”.