L’approvazione del testo previsto nel decreto sviluppo del Governo, che modifica sostanzialmente i criteri di applicazione della direttiva nitrati, viene  accolta da Coldiretti Mantova e dai propri associati con grande soddisfazione.
 
Il provvedimento prevede una completa revisione della mappa delle zone vulnerabili da nitrati di origine agricola, in modo che nelle attuali zone vulnerabili si applichino le disposizioni previste per le zone non vulnerabili".
 
"Finalmente, è il caso di dirlo, viene tutelato il territorio mantovano – afferma Paolo Carra Presidente Coldiretti Mantova -  dato che la nostra provincia è da sempre la più penalizzata in Lombardia sia per la vasta estensione dei terreni riconosciuti come zona vulnerabile, sia per l’elevato numero di insediamenti zootecnici. Questo decreto si tradurrà anche in una diminuzione dei costi e della burocrazia che gravano sull’economia delle imprese agricole, e permetterà di rallentare la corsa ad accaparrarsi terreni liberi per rispettare le norme".
Nella sostanza vengono riconosciute le buone ragioni portate avanti dalla Coldiretti, per la gestione di un problema la cui origine è molto più diversificata rispetto a quella agricola e che coinvolge tutte le realtà produttive.
"E’ quello che si è sempre pensato e che Coldiretti andava dicendo da anni – afferma Claudio Grazioli, allevatore di vacche da latte di Canneto Sull’Oglio – ossia che gli agricoltori non sono gli unici responsabili dell’inquinamento da nitrati delle falde. Questa normativa di sicuro porterà dei benefici perché diminuisce il fabbisogno di terreni e nel contempo permette alle imprese di smaltire una maggior quantità di fertilizzanti organici rispetto a quelli chimici, soddisfacendo in egual misura il fabbisogno azotato delle colture".
 
Su questo tema Coldiretti Mantova nei giorni scorsi aveva interessato anche gli esponenti politici mantovani, illustrando le problematiche e i rischi corsi dalle centinaia di aziende zootecniche nella nostra provincia.