L’agricoltura mantovana si confronta con la politica in vista delle prossime elezioni. E’ accaduto mercoledì sera nella sede di Coldiretti Mantova in Via Pietro Verri, 33, in cui, in una sala gremita di agricoltori dirigenti dell’Associazione, si sono presentati tre candidati alle elezioni Politiche e tre alle Regionali.
Moderati dal giornalista della Gazzetta di Mantova, Gabriele De Stefani, sono intervenuti Marco Carra candidato alle Politiche per il Partito Democratico, Annalisa Baroni candidata alle Politiche per Forza Italia e Alberto Zolezzi candidato alle Politiche per il Movimento Cinque Stelle; per le elezioni Regionali erano presenti Nicola Federici candidato per il Partito Democratico, Alessandra Cappellari candidata per la Lega e Rosanna Panella candidata per il Movimento Cinque Stelle.
In apertura, il Presidente della Coldiretti di Mantova, Paolo Carra, ha evidenziato: «Attendiamo l’esito delle elezioni con grande interesse e promuoviamo momenti di confronto come quello di questa sera, perché la politica può incidere in modo importante sul reddito delle imprese agricole. Coldiretti propone cinque interventi definiti a costo zero, per l’introduzione di regole che tutelano il Made in Italy e la sostenibilità economica delle imprese agricole, che fanno di conseguenza il bene del Nostro Paese. La politica deve riappropriarsi del proprio ruolo». Ha proseguito la Direttrice di Coldiretti Mantova, Erminia Comencini: «La politica oggi sembra aver riscoperto un’agricoltura Italiana che fa da volano per il Paese. Riconosce inoltre che il percorso sindacale di Coldiretti, valorizzando cultura, turismo, artigianato, risulta vincente per il sistema Paese che punta su qualità, distintività, salute, bellezza e tradizione. Con questo incontro vogliamo capire se i candidati invitati hanno questa percezione e quali aspetti caratterizzano il loro impegno per l’agricoltura e per i cittadini».
In vista delle elezioni del 4 marzo, Coldiretti ha predisposto un Manifesto per le elezioni Politiche con cinque proposte e uno per le elezioni Regionali con undici proposte: entrambi i documenti sono strati sottoscritti dai candidati presenti.
Etichettatura d’origine su tutti i prodotti alimentari, istituzione del Ministero del Cibo, semplificazione per le imprese agricole, via il segreto sulle importazioni e nuova legge sui reati agroalimentari sono gli interventi a costo zero da esaurire nei primi 100 giorni di Governo, che puntano a eliminare le storture della filiera, rendendo più trasparenti i mercati, le pratiche commerciali e produttive con evidenti vantaggi per i consumatori e per le imprese.
Rispetto a questi punti i candidati hanno espresso una loro preferenza: Annalisa Baroni ha messo al primo posto il Ministero del Cibo definendolo «il più importante e che riassume anche gli altri punti del Manifesto. C’è poi il punto sui reati agroalimentari che ritengo importantissimo». Alberto Zolezzi ha evidenziato, come punto principale delle proposte Coldiretti, l’etichettatura «collegabile alle produzioni di qualità, alla filiera corta e alla fiducia che hanno le persone verso il prodotto e nella cultura di chi la produce che deve essere più diffusa anche a livello scolastico». Marco Carra, ricordando quanto finora realizzato dal Governo per l’etichettatura, ha indicato come importante il punto sui reati agroalimentari. «Ricordo – ha detto – il convegno dello scorso anno organizzato da Coldiretti a Mantova in cui è intervenuto Gian Carlo Caselli. E’ emersa l’esigenza di intervenire sull’agropirateria, tema che andrebbe ripreso nella nuova legislatura».
Per le elezioni regionali in Lombardia, Coldiretti ha individuato undici proposte su tematiche particolarmente sentite dal territorio. Del resto, come ha ricordato il moderatore, «il voto delle regionali è rilevante, viste le ampie competenze della Regione in materia agricola». Le proposte riguardano: tutela delle vere produzioni agroalimentari lombarde, Assessorato del cibo, sviluppo delle filiere produttive, multifunzionalità al centro, risorse idriche e cambiamenti climatici, ristorazione pubblica e mercati per la vendita diretta e valorizzazione dell’agricoltura di montagna.
Nicola Federici ha indicato l’assessorato al cibo, come elemento di novità per la Regione Lombardia che può «trasformare l’agricoltura in una visione più ampia per tutta la filiera con il coinvolgimento degli assessorati alla sanità e all’ambiente ma io aggiungo anche della scuola per un’educazione scolastica del cibo nei giovani e per dire basta a bandi al ribasso per le mense perché bisogna puntare su prodotti di qualità del territorio». Rosanna Panella ha evidenziato che anche nel Programma del Movimento Cinque Stelle sono previsti interventi sulle mense e sull’educazione alimentare, con prodotti a km zero e salutari. Per quanto riguarda le politiche della montagna che in Lombardia occupa il 41% del territorio, il Movimento riserva un assessorato alla montagna con portafoglio per occuparsi della prevenzione del dissesto idrogeologico, per incentivare il turismo ambientale, i mezzi elettrici anche pubblici e gli ospedali montani». Alessandra Cappellari ha parlato della necessità di tutelare le produzioni agroalimentari lombarde, sottolineando: «l’etichettatura è importante ma non sufficiente, bisogna verificare anche i prodotti che vengono utilizzati per il prodotto finito e quindi dare importanza al made in Italy. Ma non dimentichiamo il problema della burocrazia e quindi è necessario migliorare i sistemi informatici della Regione che creano difficoltà in questo settore. Fondamentale anche gli investimenti per quanto riguarda l’imprenditoria giovanile e l’innovazione con agevolazioni all’accesso al credito».
L’ultima domanda per ogni candidato ha riguardato alcune tematiche calde agli agricoltori.
Baroni ha ammesso che del problema delle nutrie si occuperà anche in Parlamento; Cappellari ha espresso la necessità di fare di più per la tutela del Made in Italy, Panella e Zolezzi hanno ammesso la volontà di ridurre gradualmente le dimensioni degli allevamenti per investire di più su qualità e distribuzione e non su quantità. Carra ha detto che Governo ha avuto determinate rassicurazioni sull’accordo CETA, specie sul principio di precauzione ma la questione va monitorata. Federici ha evidenziato la necessità di riunire il GAL per la provincia mantovana e cremonese. Dalla platea sono emersi numerosi interventi e considerazioni che hanno dimostrato il grande interesse per il settore agricolo mantovano alle prossime elezioni.