Zani: preoccupati gli agricoltori per i possibili danni derivanti da questo andamento stagionale - Avremo probabilmente un’estate senza scarsità di acqua per le irrigazioni
La primavera astronomica è arrivata con il 21 marzo ma la stagione reale è in ritardo così come i lavori agricoli nelle campagne. La Coldiretti rileva che questo inverno appena passato “ha fatto segnare la seconda maggiore copertura nevosa mai registrata nell’emisfero Nord (preceduta solo dal 1978/79) con effetti sensibili sui cicli della natura e sulle attività agricole”.
La straordinaria caduta di pioggia e neve classifica questo inverno al secondo posto tra i più piovosi da trent'anni a questa parte, secondo i dati dell'Istituto di Scienze dell'atmosfera e del clima (Isac) del Cnr di Bologna. Ma l’inverno è stato anche caratterizzato da temperature minime ed intense gelate che nelle nostre zone non si registravano da oltre un ventennio. Ciò ha provocato un forte ritardo nello sviluppo fenologico riscontrabile in particolare sulle piante da frutto.
“Gli imprenditori agricoli – sottolinea il presidente della Coldiretti virgiliana, Gianluigi Zani – sono preoccupati per lo stato dei terreni. Di fatto sono impedite le lavorazioni che precedono le semine primaverili: bietole, mais, pomodoro, medica, ecc. Inoltre, si registrano difficoltà nello smaltimento dei reflui da allevamento mentre i ritardi delle piante da frutto, ma anche delle altre colture, andranno valutati in ordine ai possibili danni nelle rese. Unica nota positiva è il fatto che dovrebbe essere scongiurato, per l’estate, il rischio della scarsità di acqua irrigua, dato l’alto livello delle scorte in terreni, falde e bacini montani”.