Anche il lavoro di coltivatore diretto, e non soltanto quello dell’operaio agricolo, è usurante, e quindi deve essere inserito tra le attività esentate dall’adeguamento automatico dell’età pensionabile all’aspettativa di vita. Lo chiede Coldiretti commentando la proposta del Governo di prevedere una deroga all’aumento a 67 anni dell’età pensionabile per 15 categorie di lavori gravosi. Oltre alle 11 già fissate dall’Ape social, la proposta dell’esecutivo comprende, infatti, i lavoratori agricoli, siderurgici, marittimi e i pescatori. Secondo l’elaborazione di Coldiretti Mantova su dati Istat, in provincia di Mantova ci sono oltre 12 mila occupati in agricoltura, per i quali, nel 2019, secondo l’ipotesi presentata dal Governo, non ci sarà l’adeguamento previsto per le altre categorie. Rimarrebbero esclusi dalla deroga, però, gli oltre 8 mila titolari di aziende agricole del territorio.
“Troviamo ingiusta una disparità di trattamento di questo genere – spiega il Presidente di Coldiretti Mantova Paolo Carra -. I nostri imprenditori agricoli svolgono gli stessi lavori dei loro collaboratori, talvolta per un numero maggiore di ore, essendo anche impegnati nell’organizzazione dell’attività”.
Occorre evitare - sottolinea la Coldiretti - una ingiustificata discriminazione nel lavoro dei campi riconoscendone le specificità. L’estensione della deroga nelle campagne è una spinta per il ricambio generazionale in un settore dove si assiste ad una crescente domanda di lavoro da parte di giovani, ma anche una necessità per ridurre, con nuove energie, l’impatto degli infortuni sul lavoro in agricoltura dove – conclude la Coldiretti – hanno una incidenza più elevata rispetto agli altri settori nonostante un positivo calo del 4,8%, sulla base dei dati Inail nel primi otto mesi del 2017.