Ramadan per oltre tremila operai agricoli in Lombardia alla vigilia dell’arrivo del grande caldo la prossima settimana. E’ quanto emerge da un’analisi della Coldiretti regionale in occasione del mese islamico del digiuno e della purificazione che inizia domani sabato 27 maggio e si concluderà il prossimo 27 giugno. Per quanto riguarda il settore agricolo lombardo, dove lavorano in totale circa 17mila stranieri, saranno coinvolti, in prevalenza, addetti originari del Marocco, della Tunisia, del Senegal, del Pakistan, del Bangladesh, della Nigeria, del Mali, dell’Egitto e dell’Algeria. In provincia di Mantova, secondo un’analisi di Coldiretti Mantova, saranno oltre 500 i lavoratori di fede musulmana impegnati nelle operazioni di raccolta della frutta, concentrati soprattutto nel Basso Mantovano, nel Viadanese e nella zona di Rodigo. La regola musulmana prescrive il digiuno dal cibo e dall’acqua dall’alba al tramonto, sempre che la salute della persona o le condizioni ambientali lo permettano, anche perché – spiega la Coldiretti Lombardia – da lunedì prossimo le temperature, nelle ore più calde della giornata, soprattutto in pianura padana, saliranno sopra i 30 gradi e chi lavora all’aperto o nelle serre avrà necessità di idratarsi spesso per evitare colpi di calore o altri disturbi.
“La cosa primaria è la salute della persona – ha già spiegato in passato l’imam Izzedin Elzir, Presidente dell’Unione delle comunità islamiche italiane (Ucoii) - E’ Dio stesso che dà la possibilità di bere e di interrompere il digiuno se si sta male. Dio non vuole vedere il proprio fedele soffrire. Il Ramadan è un periodo in cui il musulmano è chiamato a un esame di coscienza sui propri comportamenti, è una scuola di solidarietà verso il prossimo e di autodisciplina e di autocontrollo verso se stessi. La cosa importante è salvaguardare la vita umana. E’ la persona stessa, il fedele, che sente in coscienza se, in particolari condizioni, è in grado di fare il digiuno. Se ci sono difficoltà oggettive allora è possibile interrompere e recuperare un altro giorno”. In particolare è esente dal divieto chi lavora in condizioni molto pesanti, mentre altre eccezioni riguardano i malati, le donne in gravidanza, le persone molto anziane che potrebbero pregiudicare il loro stato di salute e anche chi lavora come pilota di aereo o autista di bus per i quali un malore potrebbe mettere a rischio la vita di altre persone.