“Oggi il vostro lavoro arriva a compimento proprio perché ringraziate Dio per i frutti della terra”. Monsignor Marco Busca, vescovo di Mantova, ha aperto così l’omelia della Messa della Giornata del Ringraziamento, che si è tenuta questa mattina (domenica 27 novembre) al Santuario della Beata Vergine delle Grazie, a Curtatone.  
Monsignor Busca ha quindi ricordato il legame tra gli agricoltori e la terra, che “deve essere lavorata in modo sostenibile”; tra gli imprenditori agricoli e chi lavora per loro, “collaboratori con una loro dignità e non soltanto sottoposti e meri esecutori”; tra gli stessi imprenditori, in virtù di un passaggio “dall’arte della contrapposizione a quella del creare insieme”; tra gli agricoltori e i cittadini consumatori, che “vanno aiutati con un’informazione corretta sul cibo e sul consumo consapevole”, e, infine, il legame tra gli agricoltori e Dio, “datore del frutto della terra”. “Occorre fare attenzione – ha aggiunto – a non essere assorbiti dalla superficialità della vita quotidiana, perché dietro la scenografia di tutti i giorni c’è qualcosa di molto profondo”.  

Dopo la messa il rito si è spostato sul sagrato per la benedizione dei mezzi agricoli da parte del consigliere ecclesiastico di Coldiretti Mantova, don Alberto Bertozzi. Prima del pranzo, il cui ricavato sarà interamente devoluto alle popolazioni terremotate del Centro Italia, hanno portato i propri saluti il Sindaco di Curtatone Carlo Bottani, che ha ricordato l’esperienza positiva del mercato di Campagna Amica di Levata, e ilPresidente di Coldiretti Mantova Paolo Carra: “E’ una giornata di festa, ma anche di riflessione. Il mio pensiero va ai terremotati e alle persone che in questi giorni stanno subendo i danni dell’alluvione. Quanto sta accadendo dimostra ancora una volta quanto sia importante presidiare il territorio”.

L’annata agraria in sintesi
Quella che si sta chiudendo è stata un’annata di alti e bassi per tutti i settori, con i problemi di mercato che hanno continuato a dare filo da torcere agli imprenditori agricoli, a causa di prezzi poco remunerativi e costi stabili se non crescenti. Ma questa è stata anche la stagione  del via libera dell’Europa all’indicazione di origine obbligatoria per il latte e i prodotti lattiero-caseari. Una svolta storica per produttori e consumatori che fa ben sperare anche per altri comparti, come ad esempio la filiera del grano, per la quale il premier Matteo Renzi ha annunciato di aver inviato a Bruxelles il decreto che sperimenterà l’introduzione dell’obbligo d’origine della materia prima in etichetta.
 
Lattiero-caseario
L’annata è partita male, con problemi di mancato ritiro ad aprile e il prezzo sceso a 23 centesimi al litro. Ma con l’inizio dell’estate si è risvegliato il mercato del Parmigiano Reggiano e del Grana Padano e il latte spot ha raddoppiato  il prezzo.

Bovini da carne
Fino ad aprile i prezzi si sono mantenuti costanti rispetto allo scorso anno, ma da maggio a luglio si sono abbassati e si sono mantenuti bassi, non in grado di coprire i costi di produzione, fino a una decina di giorni fa. Ora sembra si stia assistendo a una lieve ripresa.

Suini
Mercato pessimo per i primi sei mesi dell’anno, con un minimo di 1,196 euro al chilo toccato ad aprile. Dal secondo semestre il prezzo è cominciato a salire, con una punta di 1,7 ad agosto, per poi scendere di nuovo su 1,55/1,60. La media, di poco superiore a 1,4, non garantisce un’adeguata remunerazione, visto che i costi di produzione di un chilo di carne oscillano tra 1,4 e 1,5 euro.

Cereali
Per i cereali è stata una pessima annata. Le rese sono state costanti, in linea con lo scorso anno, ma i prezzi non sono riusciti a coprire i costi di produzione.

Melone
Per il melone è stata una stagione di alti e bassi. A causa del maltempo di inizio estate si è perso il 30% circa di produzione. Al tempo stesso, però, il prodotto era poco richiesto a causa del clima. Tra fine giugno e la prima decade di luglio è cominciato il recupero e in agosto il mercato si è ripreso molto bene, con strascichi positivi in settembre.

Angurie
Stagione buona per le angurie, con l’eccezione delle mini, le angurie monoporzione: essendo più precoci hanno risentito delle scarse richieste dovute al maltempo di inizio estate.
 
Pere
Le pere hanno subito un calo della produzione del 15/20% dovuta in parte a eventi atmosferici (grandinate, piogge eccessive e trombe d’aria) e in parte alla cimice asiatica. La diminuzione della produzione ha fatto, però, crescere i prezzi. L’annata è, quindi, partita abbastanza bene.

Pomodoro da industria
La produzione è diminuita a causa dell’eccesso di pioggia.  Il calo è stato in parte recuperato grazie a una buona resa dei pomodori medio-tardivi. La produzione abbondante a livello di nord Italia non ha comunque permesso di fare crescere il prezzo, fermo su un prezzo base di 8,52 euro al quintale. Buona la qualità, con pomodori caratterizzati da alto grado brix.

Vino
Nella zona del lambrusco, la produzione è calata  di circa il 15% a causa dei forti attacchi della peronospora (soprattutto nel Quistellese) e dei danni provocati da grandinate e trombe d’aria. In collina il calo produttivo è stato più limitato (circa il 10%) e a macchia di leopardo. Ottima la qualità, favorita dall’andamento climatico positivo dei mesi di settembre e ottobre. Molta la preoccupazione per il calo dei consumi.

Pioppi
I prezzi sono in ripresa a causa di una diminuzione della disponibilità del prodotto