C’è anche una delegazione mantovana alla manifestazione promossa dalla Coldiretti a Roma per difendere il grano italiano. Dopo il crollo dei prezzi del 42% a luglio rispetto allo scorso anno sono già migliaia gli agricoltori giunti dalle diverse regioni nella Capitale per dire basta alle speculazioni che colpiscono la coltivazione più diffusa sul territorio nazionale con la strage di centinaia di migliaia di aziende, la desertificazione di milioni di ettari di terreno e la messa in pericolo per il futuro di prodotti simbolo del Made in Italy come la pasta e il pane.
Le campagne mantovane, da sole, producono il 70% del grano duro (su 4.800 ettari) e il 35% del grano tenero (19.000 ettari) della Lombardia. Il tenero prodotto in provincia di Mantova ha come sbocco, per circa il 90%, la filiera del pane, mentre il grano duro viene impiegato, nel 90% dei casi, nella filiera della pasta. Il calo dei prezzi, non più sufficienti a coprire i costi di produzione, sta facendo diventare le cerealicoltura sempre meno remunerativa.
“Anche noi mantovani siamo a Roma per ribadire la necessità di difendere il grano italiano – spiega ilPresidente di Coldiretti Mantova Paolo Carra –. Purtroppo con questi prezzi le aziende cerealicole non riescono più a coprire i costi di produzione. Il problema è che si tratta di valori legati ad andamenti e quotazioni internazionali, in un mercato che considera anche i frutti della terra delle commodities come tutte le altre, dimenticando il valore reale che rivestono e dimenticando la qualità”.
Il pezzo del grano duro nella seconda settimana di luglio in piena trebbiatura è sceso del 42% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Ismea che evidenziano una situazione insostenibile nelle campagne e che ha fatto scoppiare #laguerradelgrano. Alcune delegazioni hanno viaggiato la notte per giungere davanti al Ministero delle Politiche Agricole in via Venti Settembre XX dove è stato convocato dal Ministro Maurizio Martina il tavolo nazionale della filiera, dai campi all’industria fino alla distribuzione commerciale.
Per la “guerra del grano” sono già arrivati agricoltori da tutta Italia, insieme al presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo. Sono stati appesi striscioni “No grano no pasta”, “Stop alle speculazioni”, “Chi attacca il Made in Italy attacca l’Italia” e “Il giusto pane quotidiano”, ma c’è anche una curiosa bilancia con 15 chili di grano ed uno di pane; così tanto grano infatti deve essere venduto dagli agricoltori per comprarsi un chilo di pane. Sono stati anche preparati sacchetti di grano da 5 chili che equivalgono al valore di un euro con i quali gli agricoltori hanno annunciato di voler fare la spesa nei locali circostanti.