Cresce il settore vitivinicolo mantovano. Lo dice, alla vigilia dell’inaugurazione del Vinitaly, un’analisi di Coldiretti Mantova basata sulle richieste d’autorizzazione all’impianto di vigneti, nell’ambito del nuovo regime che sostituisce i precedenti diritti. Le domande, con le quali vengono messi a disposizione in tutta Italia circa 6500 ettari di vigneto, potevano essere presentate fino al 31 marzo scorso. Nel Mantovano sono state raccolte un centinaio di domande di aziende che intendono impiantare nuovi vigneti, per un totale di circa 350 ettari, 250 dei quali in territorio mantovano (attualmente sono 1700 gli ettari coltivati a vite in provincia). Il vitigno più richiesto è il lambrusco, per il quale sono arrivate una settantina di domande per un totale di oltre 200 ettari.
 
A livello regionale,  sono state raccolte più di 400 domande per oltre 800 ettari: non tutte potranno essere soddisfatte per intero, perché la quota teorica complessiva a disposizione della Lombardia è di circa 215 ettari (fatta salva la redistribuzione delle superfici non assegnate tra le regioni con maggiori richieste) e quindi sarà ridotto proporzionalmente il numero di ettari per ogni domanda.  Tra i richiedenti – spiega Coldiretti Mantova - molti non sono vitivinicoltori, ma hanno scelto di impiantare un vigneto per diversificare la propria attività rivolgendosi a un settore che sembra avere maggiori possibilità di sviluppo rispetto ad altri.
 
“Sempre più aziende sono invogliate a investire nel vitivinicolo  - spiega il Presidente di Coldiretti Mantova Paolo Carra -  e l’interesse cresce nonostante i costi di investimento iniziali molto alti (dai 15 ai 23 mila euro all’ettaro il costo d’impianto, ndr). I risultati si vedono, perché il vino prodotto nella nostra provincia sta avendo successo anche a livello internazionale svolgendo, al pari di altri nostri prodotti agroalimentari, il ruolo di ambasciatore di Mantova nel mondo”. E tra questi vini che piacciono molto oltre confine c’è proprio il lambrusco, un prodotto che nel Mantovano vale  oltre 15 milioni di euro e dà lavoro a oltre mille persone nelle oltre 350 aziende attive a livello provinciale.