Oltre quattromila piante su una superficie di quarantamila metri quadrati. Ad Albairate nasce la prima coltivazione di bambù gigante della provincia di Milano. Protagonista l’impresa agricola Fratelli Premoli, tra i pionieri di questa coltivazione a livello lombardo. Domani, venerdì 24 luglio alle ore 17.30, in via Cadorna ad Albairate ci sarà la presentazione ufficiale del progetto con un aperitivo a base di germogli di bambù e un focus sulle potenzialità di questa coltivazione. “Volevamo diversificare la nostra produzione – spiega Francesca Premoli titolare dell’azienda – e grazie alla collaborazione con il Consorzio Bambù Italia, abbiamo avuto la possibilità di affiancare questa nuova coltura alla nostra tradizionale vocazione cerealicola”.
Acciaio vegetale, fonte nutritiva e fibra naturale amica dell’ambiente, il bambù è una pianta dai mille utilizzi – spiega la Coldiretti di Milano, Lodi, Monza Brianza – Di questa graminacea originaria dell’Asia, di cui esistono oltre 1.400 specie, non si butta via niente. I suoi germogli, ricchi di minerali e vitamine, sono molto ricercati come integratori alimentari e per l’uso in cucina perché altamente digeribili. Il suo estratto, invece, viene utilizzato per tisane, prodotti per la casa e per la cura del corpo. Il legno, grazie alla sua resistenza, è migliore di altri legni pregiati quali rovere e noce ed è impiegato per la costruzione di case, mobili e perfino di biciclette. Infine da questa pianta si ottengono anche pellet per il riscaldamento, carta e una fibra tessile delicata e traspirante, la cui morbidezza richiama quella della seta.
La coltivazione del bambù gigante garantisce un’elevata redditività: si stima che, in media, da un ettaro dedicato a questa coltura si possano ricavare circa 40mila euro all’anno, a fronte di una coltivazione che non richiede particolari cure. Una volta messe a dimora, infatti, le piantine di questa specie necessitano di molta acqua solo nei primi due, tre anni di vita. Possono raggiungere i 25 metri di altezza e sono garanzia di lunga vita (75-120 anni), mentre la resa va da 1000 a 5000 culmi (canne) e da 5.000 a 10.000 kg di germogli per ettaro.
Il bambù – continua la Coldiretti di Milano, Lodi, Monza Brianza – è anche amico dell’ambiente. Rigenera l’aria, perché assorbe una quantità di anidride carbonica superiore a quella delle altre piante, e grazie alle radici molto profonde è un ottimo alleato per la salvaguardia del territorio contro frane e alluvioni. In Lombardia – conclude la Coldiretti – quella del bambù rappresenta ancora una coltivazione sperimentale: in tutto il territorio regionale si contano infatti dieci ettari tra le province di Brescia, Lodi, Mantova e Pavia.