“Consumo di suolo zero”: è questa una delle proposte presentate oggi da Umberto Ambrosoli, candidato del centro sinistra alla presidenza della Regione Lombardia, durante l’incontro con oltre 150 agricoltori e rappresentanti di Coldiretti all’Hotel Hilton di via Galvani a Milano dove ha risposto le sollecitazioni del Presidente di Coldiretti Lombardia, Ettore Prandini.

“Il consumo di suolo – ha detto Ambrosoli – è uno dei problemi principali da risolvere perché deturpa il paesaggio, fa perdere patrimonio culturale, intacca i parametri di calcolo della direttiva nitrati, influisce sulla nostra capacità produttiva e favorisce il fenomeno dei falsi”.
 
Secondo il candidato del centro sinistra, è necessario arrivare a un livello zero di consumo di suolo “e anche i costruttori hanno capito – ha aggiunto – che è meglio puntare sulla ristrutturazione dell’esistente che sulla costruzione di nuove case che restano poi invendute. Lo stesso discorso vale per la logistica e la GDO con le grandi aree industriali dismesse”.

Ambrosoli ha rimarcato la necessità di porre attenzione all’agricoltura perché, nonostante la crisi, è stato l’unico settore che ha tenuto in termini occupazionali “dimostrando una capacità di reazioni che altri comparti invece non hanno evidenziato”.  Per quanto riguarda la situazione generale della Lombardia, il candidato del centro sinistra ha ribadito che “non va tutto bene come qualcuno ripete da anni” e che “se è vero che la Lombardia è un buon esempio è anche vero che i confronti bisogna farli con le migliori regioni d’Europa più omogenee alla nostra realtà”.
 
Sui fondi europei, Ambrosoli ha ribadito che “devono andare ai veri agricoltori”, mentre sulla direttiva nitrati ha affermato che è necessario “un recupero di credibilità e che qualsiasi modifica deve essere inserita in un piano più generale capace di portare a una soluzione condivisa del problema, ma dimostrando serietà e responsabilità”. 

Sull’uso di prodotti locali nelle mense di scuole e ospedali, il candidato del centro sinistra si è schierato a favore, come è altrettanto favorevole alla lotta alla contraffazione con la valorizzazione della qualità, temi sui quali “la Lombardia deve prendere posizione”. Infine, per quanto riguarda l’Expo, Umberto Ambrosoli ha detto che “sono stati buttati due anni nelle lotte fra la Moratti e Formigoni” e che oltre a pensare alle opere “è necessario inserire il territorio nei percorsi turistici, fra cascine e agriturismi, coinvolgendo i comuni e le associazioni e preparando pacchetti che possano essere proposti ai visitatori. E’ paradossale che su questo si sia mosso il Canton Ticino in Svizzera e non invece la Lombardia”.