Campagne monzesi addio. In dieci anni, nel comune di Monza, a causa del consumo di suolo sono stati sottratti all’agricoltura oltre 860 mila metri quadrati di terreno fertile (-15,6%),mentre le aree antropizzate sono aumentate a un ritmo di 231,7 metri quadrati al giorno. È quanto emerge da un’analisi della Coldiretti di Milano, Lodi, Monza Brianza su dati del Centro di Ricerca sui Consumi di Suolo, diffusa in occasione della presentazione del nuovo Piano di Governo del Territorio comunale.
Ad oggi – spiega la Coldiretti Interprovinciale – le aree antropizzate a Monza occupano l’85% dell’intera superficie comunale, di queste il 56% sono aree urbanizzate. Il suolo agricolo, invece, rappresenta ormai solo il 13% del territorio, mentre le aree naturali e semi-naturali sono il 2% del totale. “Di fronte a questi numeri – commenta Alessandro Rota, Presidente della Coldiretti interprovinciale – accogliamo positivamente ogni misura volta alla riduzione del consumo di suolo, e in particolare di quello destinato all’attività agricola fonte di cibo e di lavoro”.
In provincia di Monza Brianza in dieci anni la perdita di aree agricole è stata pari a circa 3,2 volte la superficie del parco di Monza, mentre nello stesso periodo i terreni antropizzati sono aumentati di oltre 2mila ettari, con una perdita quotidiana di terreno di 5.693 metri quadrati.
“Il suolo è una risorsa sostanzialmente non rinnovabile – commenta ancora Rota – Per questo è necessario tutelarlo dalla cementificazione selvaggia. Laddove il ricorso all’urbanizzazione sia necessario, è bene garantire comunque aree verdi all’interno della città perché non solo svolgono funzioni di tipo estetico e psicofisico, ma producono anche effetti che concorrono, in modo rilevante, all'eliminazione delle polveri e degli inquinanti gassosi, al miglioramento del microclima, alla riduzione dei rumori e alla protezione del suolo. E tutto questo in particolare in un territorio come quello monzese brianzolo dove palazzi, strade e capannoni hanno divorato prati e campi coltivati”.
