Una “green list” contro le potature selvagge. Mentre il comune di Milano si prepara a varare le nuove regole per la manutenzione del verde pubblico, secondo la Coldiretti di Milano Lodi e Monza Brianza ci vorrebbe un registro per tutti gli specialisti del settore come quello che già esiste, a livello regionale, per i tecnici della certificazione energetica degli immobili.
“Si tratta un elenco dove iscrivere tutti quelli che svolgono in maniera professionale l’attività di vivaio e manutenzione del verde in modo da evitare che, per esempio nei comuni più piccoli, ci si affidi o a imprese che impiegano personale non preparato o a gruppi di volontari che, oltre a non avere un addestramento specifico, si trovano anche a utilizzare seghe elettriche o macchinari senza nemmeno un’assicurazione sugli infortuni” spiega Alessandro Ubiali, Presidente di Milano Lodi e Monza Brianza.
In tutta la regione operano oltre cinquemila aziende florovivaistiche, di cui quasi mille concentrate nel Milanese dove lavorano più di tremila addetti. I “giardini” del capoluogo lombardo – spiega la Coldiretti provinciale - si estendono per oltre 21 milioni di metri quadrati, con una densità dell’11,9 per cento sul totale della superficie comunale complessiva.
“Il verde pubblico – spiega Marcello Doniselli, presidente di Assofloro Milano Lodi e Monza Brianza – è uno degli elementi della qualità della vita in una città. La manutenzione va affidata a esperti che evitino potature selvagge proponendo al tempo stesso le migliori soluzioni per la gestione di parchi, aiuole e viali alberati. A Milano sarebbe utile anche un tavolo di consultazione con il Comune dove portare il nostro contributo di idee per il verde pubblico”.