Una importante affermazione per l’Oltrepò Pavese e per la “filosofia” Coldiretti Si scrive “Douja” e si legge “dùia”. Così si chiamava in dialetto piemontese l’antico e panciuto recipiente contadino usato in cantina per travasare e contenere il vino. E “Douja d’Or” è il nome di una delle più importanti manifestazioni enogastronomiche italiane, giunta quest’anno alla sua 45esima edizione e celebrata al Palazzo dell’Enofilia di Asti dal 9 al 18 settembre, nonché di un riconoscimento fra i più prestigiosi che possano essere conferiti alle aziende vitivinicole.
Nella densa settimana che si sta per concludere e che rinnova una tradizione ormai pluridecennale si sono succeduti una serie di eventi volti a coniugare il business alla cultura, l’intrattenimento alla storia e alle radici economico-produttive di una città che è una delle capitali riconosciute del vino: insomma un appuntamento di estremo interesse sia per il pubblico che per gli operatori presenti in qualità di espositori.
Fra i premiati con la Douja d’Or 2011 due aziende associate alla Coldiretti di Pavia: Monterucco di Cigognola per il Bonarda frizzante della vigna “Il Modello” e Tenimenti Castelrotto di Montecalvo Versiggia per il Pinot nero vinificato rosso, premi che sottolineano anche un certo modo di intendere il “mestiere” di agricoltore e viticoltore in particolare.
“Infatti – commenta Giovanni Roncalli, direttore della Coldiretti di Pavia - è soprattutto grazie ad aziende come queste, profondamente radicate nel territorio e che operano con i parametri dell’eccellenza, che Coldiretti con sempre maggiore convinzione e forza può portare avanti la sua battaglia per la qualità e la riconoscibilità di prodotto come variabile vincente sul mercato nazionale e internazionale e come plus non riproducibile da alcuno.