Argomento di discussione ferragostano, tra la risacca e i richiami dei venditori di cocco, Assoutenti, richiamando una nota dell’Agenzia di ricerca sul cancro dell’Organizzazione mondiale della sanità, propone di apporre sulle bottiglie di vino una scritta simile a quelle cui ci siamo abituati sui pacchetti di sigarette.
L’allarme lanciato da Assoutenti merita niente più di un approfondimento sotto l’ombrellone perché chiaramente non distingue tra il consumo e l’abuso. “Anche recenti studi scientifici - dichiara il noto nutrizionista Giorgio Calabrese – dimostrano che il consumo di vino nelle giuste quantità fa bene alla salute”.
“Occorre fare un netto distinguo – interviene Giuseppe Ghezzi, presidente della Coldiretti di Pavia – tra il consumo di vino e di superalcolici e soprattutto, tra consumo consapevole e abuso. Un corretto consumo di vino è ormai dimostrato senza alcun dubbio che, non solo non fa male, ma apporta anche elementi utili ad una dieta equilibrata”.
“Non ci si può poi dimenticare – conclude Giovanni Roncalli, direttore della Coldiretti di Pavia – del fascino immateriale del vino, il bagaglio di cultura e tradizione, il legame con la storia e il territorio che un bicchiere di vino porta con sé, rappresentano un enorme valore di italianità che non si può intaccare con valutazioni superficiali che, facendo di ogni erba un fascio, diffondono allarmi infondati e demonizzano un settore che, tra l’altro, ha un grande rilievo nella bilancia commerciale del Belpaese.Battiamoci contro l’abuso ma conserviamo il piacere di un buon bicchiere”.Tra poco è ferragosto, auguri a tutti con un brindisi di nettare d’Oltrepò.