Rivoluzione nel carrello per allergici, bambini e salutisti con l’entrata in vigore delle nuove etichette europee per i prodotti alimentari, introdotte poche settimane fa. Ed è subito grande successo per il primo dei due incontri dedicati alla nuova normativa europea sull’etichettatura deiprodotti alimentari organizzati da Coldiretti Pavia. Il seminario riservato alle aziende agricole e agli agriturismi si è svolto oggi, martedì 20 gennaio 2015, presso il Palazzo Coldiretti di Pavia: una trentina gli imprenditori agricoli che vi hanno partecipato.

Tema centrale dell’incontro, che sarà replicato mercoledì 21 gennaio per altrettante aziende agricole, è stato l’applicazione della nuova normativa comunitaria sull’etichettatura degli alimenti. «Con l’introduzione di queste nuove norme è stato fatto un passo in avanti importante, che però non impedisce ancora del tutto gli inganni del finto Made in Italy – sottolinea Wilma Pirola, presidente di Coldiretti Pavia – Oggi infatti tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro sono stranieri, la metà delle mozzarelle sono fatte con latte che arriva dall’estero o addirittura semilavorati industriali, e due prosciutti su tre provengono da maiali allevati all'estero anche se sono venduti come italiani».

«Il tutto senza l’indicazione in etichetta – ribadisce Giovanni Roncalli, direttore di Coldiretti Pavia – con i consumatori che vengono quotidianamente ingannati e le aziende agricole che sono costrette a chiudere per la concorrenza sleale di produttori disonesti». Anche se si procede con lentezza per l’azione delle lobby, grazie al pressing della Coldiretti in Italia ed in Europa il nuovo regolamento comunitario prevede che a partire dal 1 aprile 2015 dovranno essere indicati in etichetta il luogo di allevamento e di macellazione delle carni suine e ovi-caprine.

Per le carni diverse come quella di coniglio, per il latte e formaggi, invece, tale data rappresenta solo una scadenza per la presentazione di uno studio di fattibilità. «Le nuove etichette dei prodotti alimentari garantiscono una maggiore evidenza sulla presenza di sostanze allergizzanti o che procurano intolleranze – spiega Annamaria Seves, responsabile della Sicurezza Alimentare per Coldiretti Pavia – oltre all’indicazione del tipo di oli e grassi utilizzati, alla data di congelamento degli alimenti e alle altre informazioni sullo stato fisico degli ingredienti utilizzati, in modo ad esempio da non poter utilizzare il termine “latte”, se si usa latte in polvere o proteine del latte».

L’incontro di oggi e quello di domani al Palazzo Coldiretti di Pavia hanno anche valore di
aggiornamento ai fini della normativa ex libretto sanitario e HACCP.