L’applicazione delle misure necessarie a limitare il rischio di diffusione della peste suina africana è stata al centro dell’incontro informativo organizzato dalla Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza per gli imprenditori agricoli del settore suinicolo.

Così, dopo il vertice sul mercato del latte che si è tenuto a novembre, gli appuntamenti dedicati ai soci della Federazione interprovinciale sono proseguiti con un approfondimento delle norme sulla biosicurezza negli allevamenti di maiali che entro il prossimo 26 luglio dovranno adeguarsi alle nuove norme introdotte a livello nazionale dopo il manifestarsi dei primi casi di Psa nei cinghiali selvatici tra Piemonte e Liguria.

Il rispetto dei parametri di biosicurezza – è stato spiegato nel corso dell’evento ospitato dalla sala riunioni dell’Ufficio di zona della Coldiretti di Lodi, in via Haussmann 11 – è fondamentale per un settore strategico della zootecnia in Lombardia, dove si trova più della metà dei suini allevati in Italia. Nel solo Lodigiano, è stato anche ricordato, il comparto conta circa 340 mila capi destinati in gran parte alla produzione di salumi di qualità.

All’incontro, durante il quale gli allevatori hanno potuto fare domande oltre ad esprimere l’auspicio che presto la Regione possa mettere a disposizione delle aziende del comparto le risorse per far fronte ai nuovi adempimenti previsti dalle norme italiane e dai regolamenti comunitari, ha preso parte Mario Chiari dell’Unità Operativa di Veterinaria della Lombardia. Con lui il presidente della Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza Alessandro Rota, il direttore Umberto Bertolasi e il suo vice Luigi Simonazzi.