Ringraziamo l’assessore regionale Fabio Rolfi per aver fatto proprie le nostre sollecitazioni e aver riunito tutti gli attori della filiera lattiero casearia a fronte del grave momento di difficoltà che stanno attraversando gli allevatori lombardi. È quanto afferma la Coldiretti Lombardia al termine del tavolo latte convocato in Regione.
“Le nostre aziende – spiega Paolo Carra, vicepresidente di Coldiretti Lombardia presente al vertice – sono strozzate da una parte dai rincari produttivi di energia e materie prime, dall’altra da un prezzo riconosciuto alla stalla che è ben lontano dai 46 centesimi al litro che Ismea ha individuato come costo medio di produzione”.
“Abbiamo chiesto all’assessore Rolfi di convocare le parti che hanno sottoscritto il protocollo nazionale della filiera lattiero casearia – continua Carra – per arrivare subito al riconoscimento del giusto prezzo che tenga conto della continua escalation dei costi di energia e mangimi. È necessario trovare al più presto una nuova modalità per definire il prezzo del latte alla stalla”.
Il tavolo latte – afferma la Coldiretti regionale – arriva dopo le manifestazioni che hanno portato in piazza migliaia di allevatori e agricoltori in tutte le principali città della Lombardia con trattori e animali per salvare l’agroalimentare Made in Italy e difendere l’economia, il lavoro e il territorio e per gridare la propria intenzione di non volersi fermare nonostante siano sempre più strozzati dalle speculazioni e dai rincari produttivi.
“In vista del documento di proposte annunciato da Rolfi – conclude il vicepresidente Carra – abbiamo sintetizzato all’assessore le proposte di Coldiretti illustrato con i Prefetti lombardi: dalla ristrutturazione e rinegoziazione del debito bancario delle imprese in difficoltà allo sblocco dei 2,7 miliardi di euro del PNRR per i pannelli fotovoltaici sui tetti e per i contratti di filiera, dallo sblocco dei pagamenti dei 26 milioni di euro per gli aiuti agli allevatori allo sblocco dei pagamenti per 90 milioni di euro dei fondi zootecnia previsti per il Covid. Infine abbiamo ricordato all’assessore anche la necessità di intervenire per il riconoscimento del digestato come fertilizzante”.