Un decreto legge “salva” i floricoltori varesini dal rischio, concretissimo, di dover chiudere molte delle loro attività: si tratta del taglio dell’accisa sul gasolio utilizzato per il riscaldamento in serra, contenuta nel decreto legge per il rilancio economico del Paese. A tirare un sospiro di sollievo sono, in realtà, gli imprenditori che operano nelle oltre 30 mila serre dislocate in tutta Italia e che producono fiori e piante ornamentali e ortaggi.
Il presidente Fiori accoglie la notizia “con grande soddisfazione, dato che finalmente è stata ascoltata la voce dei produttori florovivaisti, fortemente supportata dalla Coldiretti”. Il provvedimento che darà un significativo respiro ad un settore particolarmente toccato dalla crisi” afferma il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che “sul piano politico è decisamente positiva la conferma di orientare le poche risorse disponibili a soggetti professionali che lavorano e vivono di agricoltura, che l’Italia sta anche sostenendo anche a livello comunitario”. In provincia di Varese sono circa 2 milioni i litri di combustibile richiesto per il riscaldamento delle serre.
“L’esenzione dell’accisa è fondamentale per i floricoltori del territorio prealpino – spiega il diretto di Coldiretti Varese Francesco Renzoni – anche e soprattutto dal punto di vista della competitività delle imprese italiane che si devono confrontare sul mercato con partner comunitari per i quali il costo dell’energia è inferiore e dove vengono erogate agevolazioni per abbattere il costo delle fonti energetiche.
Per non parlare dei paesi extracomunitari “favoriti da un clima più caldo, che praticano dumping sociale e che spesso utilizzano pratiche di coltivazione bandite dall’Unione Europea” sottolinea Fiori. “E la loro è una concorrenza che si fa sempre più pressante”.
La nuova norma prevede che l’accisa sul gasolio per il riscaldamento delle coltivazioni sotto serra, cui attualmente si applica la stessa accisa prevista per tutti i prodotti petroliferi destinati agli usi agricoli, pari al 22 per cento dell'accisa ordinaria, viene ridotta a 25 euro per mille litri, a condizione che i richiedenti siano serricoltori per i quali l’attività imprenditoriale agricola costituisce l’esclusivo o comunque il prevalente fattore produttivo, cioè coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali, iscritti nella relativa gestione previdenziale ed assistenziale.
La disposizione, che decorrerà dal 1° agosto 2013 e fino al 31 dicembre 2015, intende dare una risposta concreta alla perdita di competitività del settore florovivaistico ed orticolo a causa da un lato, del venir meno delle disposizioni che prevedevano l’esenzione dall’accisa per il gasolio destinato alle serre e, dall’altro, dai continui aumenti dei prezzi dei carburanti con un aggravio dei costi di produzione insostenibili. Il livello di imposizione agevolato sarà applicato sul gasolio per la serricoltura a condizione che le imprese beneficiarie si obblighino a ridurne il consumo, dando così un fattivo contributo al raggiungimento di una maggiore tutela ambientale.