2 Settembre 2011
VARESE – EMERGENZA CINGHIALI: I DANNI CONTINUANO, LA SOLUZIONE NON SI VEDE

I cinghiali continuano pressoché indisturbati nella loro opera di distruzione del mais di buona parte della provincia di Varese. Dopo l’incontro della scorsa settimana voluto da Coldiretti Varese in Villa Recalcati con l’Amministrazione provinciale, la situazione non è cambiata, anzi – come ci raccontano i nostri soci – è addirittura peggiorata. Ogni mattina non resta loro che guardare le piante di mais letteralmente abbattute dai cinghiali, che scorazzano tutte le notti liberamente per i campi.

“Così non si può più andare avanti – denuncia Coldiretti Varese - la rabbia degli agricoltori è ai massimi livelli. Il conto dei danni continua a salire. Una soluzione va trovata e non può essere quella offerta dalle purtroppo insufficienti guardie venatorie provinciali, che a turno sono incaricate di sorvegliare la situazione. In questa condizione nulla si muove. Eppure qualcosa si potrebbe e dovrebbe fare perché siamo effettivamente di fronte all’emergenza e alla esigenza di proteggere i fondi coltivati e gli allevamenti”.

Le proposte di Coldiretti Varese sono chiare e vanno attuate in tempi  strettissimi, per arrivare ad una eradicazione totale di questo flagello. La prima è che bisogna irrobustire il numero degli operatori autorizzati alle operazioni di controllo degli animali selvatici. Per questo la Provincia deve autorizzare appositi piani di abbattimento attuati certamente dalle guardie venatorie dipendenti dalla provincia, ma anche con la collaborazione degli agricoltori conduttori dei fondi sui quali si attuano i piano medesimo, e di tutti gli altri soggetti abilitati.

La seconda richiesta è che la provincia assicuri gli agricoltori colpiti che questi danni verranno interamente risarciti, non limitandosi a parziali coperture tenendo solo conto di parte del raccolto andando distrutto ma anche alla sistemazione dei terreni.

“La terza proposta che abbiamo avanzato da tempo – conclude Coldiretti Varese - ma nessuno ha finora raccolto è che si passi dall’indennizzo pubblico mai adeguato dei danni, alla costruzione di un prodotto assicurativo, che con il sostegno pubblico possa coprire interamente i danni. Di questa possibilità ne parleremo in un nostro convegno che stiamo organizzando per la fine di settembre a Varese. 

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