“L'impatto sui fabbricati rurali della nuova Imu la rende, di fatto, una sorta di patrimoniale agricola che rischia di procurare danni gravissimi alle imprese agricole di Varese”. A lanciare l'allarme sono il presidente della Coldiretti varesina Fernando Fiori che, con il direttore Francesco Renzoni, annunciano un'azione incisiva di Coldiretti presso i Comuni della provincia insubre: in concreto, si tratta di una lettera inviata ai primi cittadini per mitigare gli effetti della nuova tassa “così com'è nei loro poteri”, dimezzando cioè l'aliquota prevista.
“La nuova Imu – sottolinea Renzoni - va a colpire pesantemente un settore, quello dell’agricoltura, che già vive una stagione di indubbia difficoltà e che pure, anche in questa crisi, grazie in primis alla qualità delle nostre imprese si sta dimostrando strategico, determinante per l’economia reale”.
Le imprese agricole del territorio stanno già vivendo una fase difficile determinata dall'aumento delle accise sui carburanti: il rischio è che i costi di produzione superino già in partenza le prospettive di guadagno, condannando gli agricoltori a dover affrontare situazioni insostenibili.
Di fronte ad un’imposta che, a tutti gli effetti, può essere considerata una ‘patrimoniale agricola’, Coldiretti Varese sta facendo appello a tutti i Sindaci del territorio, affinché con le loro decisioni contribuiscano a rendere questo intervento più sopportabile per le imprese agricole.
Fiori e Renzoni chiedono ai sindaci di esercitare la facoltà – riconosciuta alle Amministrazioni Comunali – di “dimezzare l’aliquota prevista, sia per quanto riguarda i fabbricati rurali ad uso strumentale e abitativo, che per i terreni agricoli”.
Vale la pena di riportare integralmente il testo della lettera indirizzata ai Comuni: “Con il D.L. 6 dicembre 2001, n. 201, recentemente convertito in Legge, riguardante “Disposizioni urgenti per la crescita, l’equità e il consolidamento dei conti pubblici”, meglio noto come “Decreto Salva Italia”, vengono introdotte varie misure di grande impatto economico-finanziario per i cittadini e le imprese del nostro Paese.
In particolare all’art. 13 si anticipa al 2012 l’applicazione dell’IMU che, per quanto riguarda gli immobili agricoli, siano essi terreni o fabbricati, stravolge la disciplina precedente, anche di recente introduzione, eliminando di fatto ogni agevolazione legata alla ruralità dei fabbricati, ormai consolidata nella forma attuale dal 1993 e solo quest’anno modificata dal D.L. n. 70/2011, ed escludendo inoltre anche la riduzione d’imposta sui terreni agricoli prevista a favore dei Coltivatori Diretti che coltivavano direttamente il fondo, oltre ad incrementare i coefficienti moltiplicatori delle rendite catastali sui terreni stessi”.
“Viene fatta salva però – prosegue la lettera di Coldiretti Varese rivolta ad ogni Sindaco del territorio – la facoltà da parte Sua di dimezzare l’aliquota prevista, sia per quanto riguarda i fabbricati rurali ad uso strumentale e abitativo, che per i terreni agricoli”.
Con forza si ribadiscono le ragioni di chi vive d’agricoltura: “Ci rendiamo conto dei grandi sacrifici imposti a tutti i Cittadini italiani e comprendiamo che, con la necessità improcrastinabile di reperire risorse certe ed immediate, si siano colpiti patrimonialmente quei beni conosciuti o conoscibili – prosegue la lettera a firma di Fiori e Renzoni –. Ma, nel caso della categoria degli agricoltori, ci troviamo di fronte a una mazzata duplice, poiché gli imprenditori agricoli scontano tutti gli aumenti previsti per la generalità dei cittadini più questa sorta di patrimoniale agricola”.
Per questi motivi, evidenziata la congiuntura sicuramente difficile per le imprese del Paese, Coldiretti Varese chiede ai Sindaci “di voler tenere conto della facoltà, prevista dalla norma, di agevolare il settore predisponendo un apposito provvedimento che dimezzi le aliquote ordinarie al fine di poterne dare attuazione nei tempi e nei modi stabiliti dalla legge”.