Si avvicina la stagione dei raccolti, con il mais nei campi ‘bello come mai negli ultimi anni’ (dicono gli agricoltori), e torna prepotentemente l’emergenza cinghiali, che si stanno mangiando le coltivazioni, distruggendo le campagne.

E se negli scorsi anni la presenza devastante di questi animali – che peraltro non sono una specie autoctona delle valli varesine – era segnalata a stagione inoltrata, quest’anno già da inizio maggio ci sono state le prime avvisaglie e le scorribande notturne degli ungulati che si muovono in branchi anche di 30/50 capi si sono registrate pure in aree di fondo valle e di pianura.Le zone più colpite sono i territori coltivi della Valcuvia e della Valceresio.

“Non è possibile valutare ancora l’entità dei danni, che solo lo scorso anno erano stati complessivamente di quasi 100.000 euro, una cifra importante per l’economia agricola varesina – afferma Fernando Fiori Presidente di Coldiretti Varese – ma i produttori agricoli che hanno lanciato l’allarme sono preoccupati ed esasperati per un autentico flagello, al quale non si riesce a fare fronte, nonostante peraltro che siano stati abbattuti negli scorsi mesi oltre 1000 capi”.

Per fare il punto sulla situazione, Coldiretti Varese ha avuto ieri mattina un incontro con l’Assessore all’Agricoltura Bruno Specchiarelli, nel corso del quale è stato sollecitato un intervento urgente e coordinato dei responsabili provinciali per abbattimenti straordinari, per la posa immediata di idonei strumenti di recinzione dei campi e delle coltivazioni agrarie e per una maggiore collaborazione da parte del mondo venatorio.

“Ci sono di mezzo il reddito, il lavoro, la presenza degli agricoltori nelle nostre campagne e nelle aree rurali – dicono i produttori e gli allevatori varesini presenti all’incontro con l’Assessore – e soprattutto nella nostra provincia si tratta di difendere il territorio agrario e le sue capacità agronomiche di produrre reddito e cibo: cibo per i consumatori ed alimentazione per il nostro bestiame. Non cibo ed alimento per i cinghiali!”.

“Siamo stanchi di interventi urgenti e vogliamo uscire da questa emergenza: per questo chiediamo una programmazione puntuale del controllo sulla presenza dei cinghiali, con piani di abbattimento mirati, linee normative che tutelino e valorizzino il ruolo della agricoltura nella salvaguardia del territorio, maggiori risorse per gli indennizzi – sottolinea Fiori – ma anche ad esempio forme innovative di assicurazione contro i danni degli animali selvatici alle coltivazioni, che possano ulteriormente dare ristorno per le perdite di reddito subite dai produttori”.

L’Assessore ha ribadito e confermato il proprio impegno per fare fronte all’emergenza e per mettere in atto azioni che responsabilizzino tutti i soggetti che operano sul territorio, a cominciare dagli Ambiti di Caccia e dai cacciatori.

“Per parte nostra – ha concluso il presidente di Coldiretti Fernando Fiori – siamo pronti a metterci intorno ad un tavolo per cercare soluzioni che portino ad un contenimento ed una riduzione dei danni provocati alle coltivazioni dalla fauna selvatica, ricordando che non ci sono solo i cinghiali a scorazzare per le campagne, ma anche conigli selvatici, piccoli roditori e alcune specie di volatili, che la loro parte l’hanno già fatta nei primi mesi dell’anno”.