“C’è un futuro da costruire insieme e Coldiretti c’è: pronta a confrontarsi con serietà con chi davvero vuole agire per la tutela dell’agricoltura e per la crescita del Paese. Lo farà sotto la guida di un grande presidente nazionale, Sergio Marini, che abbiamo voluto alla guida dell’organizzazione agricola per i prossimi quattro anni e a ridosso di un delicato momento come quello delle imminenti elezioni politiche”.
Con queste parole il presidente di Coldiretti Varese Fernando Fiori saluta la conferma di Sergio Marini ai vertici della Coldiretti nazionale, che guiderà per il prossimo quadriennio.
Il presidente dell’organizzazione agricola prealpina è sceso ieri a Roma, dove si è svolta l’assemblea, per rappresentare il territorio prealpino insieme al direttore della federazione provinciale Francesco Renzoni: “Ma il consenso a Marini – continuano Fiori e Renzoni - è unanime da tutti gli imprenditori Coldiretti del Varesotto, che guarda alla conferma di Marini come ad un rafforzamento della nostra battaglia in difesa del made in Italy e a tutela dell’agricoltura. E’ il segno di un progetto senza eguali, che è vincente e gode di ottima salute perché sa offrire soluzioni concrete per contrastare la crisi. Soluzioni che vorremmo fossero condivise da chi, tra poche settimane, sarà chiamato a governare il Paese”.
“La gente ha ben presente l'importanza dell'agricoltura e la politica ne sta prendendo atto riconsiderandone il ruolo e le potenzialità” ha dichiarato Marini dopo la rielezione.
“Il nostro progetto – ha proseguito - mette al centro l'impresa legata al territorio che fa della qualità e della creatività il suo punto di forza per competere sui mercati, ma anche una lotta spietata ai “fubetti” dell’agroalimentare che fanno affari con il falso Made in Italy.
Il modello di sviluppo che vogliamo per la nostra agricoltura trae quindi nutrimento dai nuovi punti di forza del Paese. Nel fare un bilancio degli ultimi quattro anni – continua il presidente - possiamo affermare che ne esce una Coldiretti rafforzata sul piano organizzativo e sul piano della rappresentanza ed emerge soprattutto il dato interessante del ritorno dei giovani in agricoltura e della speranza che essi hanno di avere un futuro nel settore”.
La riconferma – all’unanimità - del presidente Marini si affianca alla nomina di una nuova giunta nazionale “giovane” nella quale entra a far parte anche il presidente di Coldiretti Lombardia Ettore Prandini.
Una giunta “giovane”, in cui l’età media è dei nove componenti è di 45 anni: cinque di loro, inoltre, hanno un’età compresa fra 33 e 43 anni: “E’ segno della capacità della nostra organizzazione di creare un legame fra generazioni per il progresso dell’Italia” sottolinea Prandini (classe 1972). “E anch’io ringrazio per la fiducia che mi è stata accordata e non posso che confermare il massimo impegno nell’ambito del percorso politico economico e culturale tracciato in questi anni dal presidente Marini”.